
Nel post precedente avevo gettato le basi per la costruzione dell’effetto olografico delle pedine sulla scacchiera del Dejarik. Ora sono felice di scrivere che ai primi esperimenti hanno seguito i secondi e sono in lavorazione i terzi e i quarti. Con risultati, secondo me, incoraggianti.
Questo è l’effetto ottenuto:

Una prima prova del pezzo solo immerso in resina

Sullo sfondo le pedine che hanno ricevuto il trattamento completo
Come ho fatto?
Metterò tutto il procedimento per punti, anche se non ho fatto foto di ogni passaggio.
1.
Ho disegnato con un programma CAD i “template” di Houjix, in base alle misure prese precedentemente. Poi li ho stampati su un normale foglio di carta in scala 1:1 ovviamente. Per le prove che vedete in foto, le sagome erano prive di dettagli come la coda e la bocca, aggiunti dopo.
2.
Ho ritagliato tali sagome con un bisturi chirurgico (di questo discuteremo poi).
3.
Ho dipinto le sagome con un pennarello Copic.

Il colore non è questo, ma non ha importanza ora. Stiamo valutando l’effetto
4.
Quando il colore si è ben asciugato ho piegato le zampe della pedina e ho incollato sul ventre il terminale di un cavo in fibra ottica di 0,25 mm, end glow. Per incollarlo è stata sufficiente della Super Attak.
5.
A questo punto ho preparato una quantità sufficiente di resina Crystal Prochima e vi ho immerso in successione le pedine. Sincerandomi di rimuovere l’eccesso di resina che si accumulava nella zona del ventre o tra le zampe.
6.
Dopo le varie immersioni successive si è accumulato uno strato di resina cristallina che ha bloccato la pedina in posizione e ha dato l’effetto “vetro” visibile in alcune foto.
7.
A questo punto ho diviso i 4 Houjix prodotti e ho diversificato un poco il trattamento finale, ma quello che vince è passare ad aerografo uno strato di trasparente opaco misto ad una goccia di colore bianco opaco che lo rende lattiginoso.
Questa particolare miscela fa uno strato non troppo coprente che garantisce un piacevole effetto di diffusione della luce, purtroppo difficile da rendere in foto.

Quello in basso ha solo resina e uno strato di opaco, gli altri diverse gradazioni della miscela descritta sopra.
8.
Ovviamente poi ho fatto le prove con diversi colori del LED RGB che vanno ad interagire pesantemente con il colore di base.
Prossimi passi
Oltre ad orientarmi su una figura più dettagliata come in foto, sono alla ricerca di un sistema per un taglio più agevole delle sagome perchè Houjix è il più semplice, ma gli altri mi daranno un po’ di filo da torcere. Almeno alcuni!
Attualmente, mentre mi informo sulle potenzialità del taglio laser, ho costruito un piccolo accessorio che mi permette di tagliare tutto con un filo di nichel cromo riscaldato.
Siccome è tutto in fase davvero embrionale, meglio attendere altre prove e parlarvene più avanti.
Ciao, in una puntata di Piazza Umarell ho sentito che la tua difficoltà nel taglio col filo caldo deriva dalla temperatura di quest ultimo. Premetto che la mia è solo un idea che va verificata: in alcui modelli di sigatetta elettronica è presente un circuito chiamato DNA che permette la regolazione della temperatura di una resistenza che vaporizza il liquido. Questo circuito opera con diversi acciai e leghe diverse. Impostando la lega e la temperatura voluta è in grado, mediante la lettura della resistenza ottenuta, di regolare l’ amperaggio in uscita per ottenere l’ esatta temperatura, magari opportunamente modificato può servire al tuo scopo.
Ciao! In effetti non avevo pensato di installare un controllo della temperatura perché me la gestivo direttamente dall’alimentatore. Comunque ho trovato poi una quadra e adesso il sistema funziona alla grande. Devo solo organizzarmi per fare un video esplicativo di tutto il progetto e pubblicarlo.
Grazie per la dritta in tutti i casi!
In effetti il mio sistema è un po’ più contorto.
Volevo anche fare i complimenti a te e a Francesco per il podcast, molto curioso ed interessante, continuate così.
Ciao !!